Siamo orgogliosi del nostro concetto di coworking e non tratteniamo la nostra gioia al riguardo. Se avete seguito un po‘ da vicino i nostri social, le newsletter ed il blog, probabilmente l’avrete già notato: non vediamo l’ora di aprire le nostre porte a più ProWorker e CoWorker dopo il lockdown. Tuttavia, a tutti piace rivendicare il meglio per sé stessi; ciò che conta davvero sono le testimonianze oneste degli utenti che sono entusiasti del coworking al BASIS. Per questo, nel prossimo periodo, vi presenteremo alcuni dei lavoratori del nostro #BASISsafeSPACE che non sono disposti a rinunciare alla produttività a prova di corona, anche durante la crisi attuale. Oggi è il turno dell’architetto e membro del consiglio di amministrazione Claudia Aimar.
Claudia Aimar ha 38 anni ed è architetto libero professionista. Di origini piemontesi, ha studiato a Torino e Madrid. Dopo la laurea è arrivata in Alto Adige per un’esperienza professionalizzante. Lì ha trovato sia l’amore che un’ottima opportunità di lavoro. Da 6 anni ormai vive a Silandro con il suo partner ed una bimba piccola, e da ottobre 2019 svolge la sua attività nel Co-Working presso BASIS.
Perché sei qui in BASIS?
Cercavo un posto dove lavorare e svilupparmi, fare rete, con un buon clima di lavoro, scambi da e con l’esterno, nel quale porre le basi per svolgere la mia attività professionale. BASIS è risultato come luogo perfetto per tutto questo. In più, la struttura mi interessava già da prima e volevo essere coinvolta nel progetto. Per questo adesso sono anche nel comitato dell’associazione.
Qual è la differenza tra il tuo “ufficio a casa” e BASIS?
Nel mio “ufficio a casa” manca la rete; sia le persone con cui scambiare idee, socializzare, avere l’opportunità di approfittare dell’esperienza mutuale – che la rete “vera”, la connessione internet a fibre ottiche veloce che mi permette di svolgere il mio lavoro in modo migliore. Sono già stata prima nella multifactory R84 a Mantova, per questo conoscevo il principio ed i vantaggi di un luogo di sviluppo professionale del genere. Ero molto contenta di trovarne uno nella vicinanza.
Perché sei qui durante la crisi di Corona? Ti senti al sicuro?
Devo dire che la crisi attuale legata al Corona non fa parte dei motivi per le quali mi trovo qui, ma sì, mi sento al sicuro. Tutti rispettano le prescrizioni di sicurezza e c’è abbastanza spazio per mantenere le distanze minime, e le precauzioni contro la diffusione del virus non infastidiscono il processo di lavoro.
La tua conclusione sul coworking al BASIS? Ci puoi dare un breve statement?
Sono soddisfatta di lavorare nel coworking. Questo luogo (come ex-caserma dismessa) e le scrivanie riciclate da vecchie finestre sono diventati un punto di partenza, una vera bas(e)is: mi rispecchio nei principi, mi piace vedere come si trasforma tutto, come cresce e si riempie di vita.
Sono entusiasta dell’officina al piano terra: costruisco spesso modelli architettonici e mi risulta molto pratico avere a disposizione attrezzi ed un luogo di lavoro di questo tipo.
Ogni tanto la gente che frequenta BASIS tende di non realizzare il volume delle chiacchiere nel Co-working Space, però tutto in tutto sono molto soddisfatta di essere qui!