Circa 100 persone si sono incontrate martedì 6 febbraio, in occasione del 1° BASIS “Stammtisch”, presso il Castello di Silandro, invitate dal centro di incubazione e innovazione BASIS di Silandro e dalla Biblioteca Schlandersburg.
Il tema del primo Stammtisch è stato: “Informazioni e chiarimenti centro di incubazione e innovazione BASIS di Silandro”. Qual è la funzione del progetto BASIS? Come è organizzato il progetto? Perché l’habitat e l’economia della Val Venosta possono essere rafforzati in modo sostenibile da un centro di innovazione e incubazione? Cosa succederà nei prossimi mesi? Come può un luogo o una valle rimanere attraente per le generazioni future grazie a artigianato, agricoltura, commercio, economia, industrie creative, cultura e istruzione?
Con un bicchiere di succo di mela, vino o acqua, il project manager Hannes Götsch ha presentato il progetto con chiarezza. L’ex edificio denominato “palazzina servizi” non verrà demolito come gli altri tre edifici principali della caserma Drusus, ma sarà rinnovato, creando spazi per officine, studi, sale progetto, laboratori, eventi, co-working, residenze e hosting.
Dopo la presentazione introduttiva fatta a 100 attenti spettatori provenienti da Silandro e dintorni, da Merano, Bolzano, Innsbruck e dalla vicina Svizzera, Otto Wunderer ha assunto il ruolo di moderatore e ha spiegato le regole dello Stammtisch in corso: si parte con una relazione su un argomento di attualità della durata di 10–15 minuti, segue la discussione con commenti, domande, opinioni, ecc. per un massimo di 3 minuti. Non c’è obbligo di rimanere, se qualcuno pensa di aver sentito abbastanza, può andarsene liberamente. Veloce e conciso. Tutto chiaro? Chi lo desidera, puo’ anche iscriversi allo “Stammtischbuch”, per rimanere aggiornato tramite newsletter o nel gruppo Whatsapp.
Dopo una profonda presentazione delle intenzioni e dei piani dei prossimi mesi, è stata seguita la discussione che ha aperto Otto Wunderer con un „Chi osa?“. Le domande non tardarono ad arrivare: quando la casa è pronta per l’occupazione? Ci saranno regole chiare? Come scegliere chi può entrare? Ha anche lo spazio sociale? Come rispondere alle diverse esigenze? Ci saranno gruppi di lavoro? C’è qualche lavoro storico per il futuro?
Il pubblico eterogeneo – giovane, di mezza età, più anziano – era molto coinvolto e ha espresso le proprie opinioni: “sarebbe bello, se le teste si aprissero”, “è una buona un’occasione per sentirsi parte del progetto” e ancora “è una buona opportunità per riunire lo slancio di diverse costellazioni – sociali, economiche e territoriali – e cambiare qualcosa”.
Alle origini di una discussione culturale, c’era la tavola rotonda, cioè lo “Stammtisch”. Gli abitanti di Silandro possono raccontare molte storie a riguardo e far rivivere ricordi. E questo è esattamente quello che è successo martedì, 6 febbraio 2018 intorno alle 20, nella serata “Stammtisch” nello Schlandersburg in Val Venosta: il direttore della biblioteca Raimund Rechenmacher ha raccontato degli Stammtische che si sono svolti dal 1995 al 2000. Su iniziativa del comitato di formazione di Silandro, la Biblioteca di Schlandersburg, il gruppo di protezione ambientale Val Venosta in collaborazione con il comune di Silandro, sono stati organizzati in quegli anni 33 tavoli aperti che hanno dato a molti la possibilità di avere voce in capitolo sul futuro della comunità. Raimund Rechenmacher inoltre ha ricordato anche gli inizi delle residenze artistiche ai Rimpfhöfe e sottolineato come le situazioni nuove possano non risultare familiari all’inizio, ma che se affrontate con curiosità e approfondimento, possono aprire a possibilità prima impensate e offrire risultati inattesi.